La riflessologia plantare una terapia naturale antica

La riflessologia plantare: l’equilibrio del corpo parte dai piedi

La riflessologia plantare è una terapia naturale che tramite la digitopressione va a stimolare il benessere psicofisico della persona.

La riflessologia plantare semina i primi segni della propria esistenza  al tempo degli antichi egizi: nella tomba di Akhamahor, detta anche tomba del medico del 2330 a.C., è stato rinvenuto un murales dove viene raffigurato un medico nell’atto di stimolare mani e piedi dei propri pazienti.

Esistono due correnti di massaggio riflessologico: quella orientale e quella occidentale. La riflessologia plantare orientale  si rifà ai principi della medicina cinese e sembra che i primi trattamenti risalgano al 5000 a.C. in India e in Cina; la rilfessologia occidentale nasce grazie all’intervento di William Fitzgerald(1872-1942), un otorinolarigoiatra statunitense alla ricerca di un modo naturale di anestetizzare i propri pazienti prima di piccoli interventi.

Fitzgerald divise il corpo in dieci linee immaginarie, le cosidette “linee di Fitzgerald”, che partono dalla testa e arrivano agli arti superiori e inferiori: 10 linee come 10 sono le dita di mani e piedi. Secondo la sua teoria chiamata Terapia Zonale, trattando un punto in digito-pressione sulle dita, si esercita un’azione diretta sull’organo corrispondente di quella linea. Tali linee si considera siano collegate tra loro tramite un flusso di energia e possano influire una sull’altra.

Il medico padre della riflessologia occidentale, tracciò nei piedi, 3 linee orizzontali: una alla base delle dita, una a metà tra ossa corte e quelle lunghe e una alla base del calcagno.

Dopo Fitgerald, una figura fondamentale per lo sviluppo dell’attuale riflessologia plantare, fu Eunice Ingham (1888-1974) massaggiatrice americana che partendo dagli studi di Fitzgerald giunse alla collocazione di tutto il corpo nei soli piedi.

Importanti per la diffusione al pubblico furono i suoi due libri “Storie che i piedi possono raccontare” e “Storie che i piedi hanno raccontato“. A lei si deve la base concettuale delle attuali mappe che hanno contribuito alla diffusione della riflessologia plantare.

La riflessologia plantare si basa quindi sulla conoscenza del sistema nervoso: i punti riflessogeni sono collegati a determinati organi tramite vie nervose.

La riflessologia è una terapia olistica, basata sul principio generale che ogni aspetto della vita dell’individuo influirebbe sul benessere e sulla salute della persona, e ha l’intento di operare un “riequilibrio dell’intero organismo al fine di stimolarne le capacità di autoguarigione.